“Noi siamo pronti a ripartire con un valido protocollo. Il mondo degli eventi deve riaccendere le proprie luci e per farlo era necessario avere un documento che sancisse delle regole comportamentali da tenere durante un evento per fronteggiare e contenere l’emergenza sanitaria Covid-19. Dal primo giorno Feu si batte per far convalidare lo scritto che permetta al settore di tornare a brillare. Ed ora lo abbiamo”. Questo il messaggio del presidente di Feu Adriano Ceccotti al Cts.
Sono mesi che, con impegno e dedizione, Feu, l’associazione a tutela di tutte le aziende della Event Industry, sta lavorando attraverso la collaborazione con altre associazioni di categoria, a reali proposte per far ripartire il settore degli eventi. Una filiera che dà impiego ad oltre 570mila persone dal valore del 2,5 per cento del pil nazionale. Una filiera che ad oggi, nonostante il 90 per cento della perdita di fatturato, è ancora invisibile per le istituzioni. Ma che ora non può più permettersi di aspettare. Gli eventi, in qualsiasi forma sono stati vietati dai vari dpcm, e con questi è stata vietata anche la dignità di tantissimi, troppi professionisti: persone.
“Avevamo aperto importanti tavoli interministeriali, per il Ristori 5 e per lo sviluppo di un protocollo di sicurezza”, continua Ceccotti, ma “ad oggi è tutto fermo”.
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