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Su questo punto, oltre ai dubbi tecnici, è emersa anche una denuncia da parte della Feu (Filiera Eventi Unita), che raggruppa tutte le aziende e i professionisti degli eventi su scala nazionale. L’associazione ha contestato la scelta di mettere in atto un progetto così dispendioso quando ci sono i magazzini colmi di gazebo dallo scorso marzo. «Uno spreco inaccettabile – segnala il presidente di Feu Adriano Ceccotti -, costi esorbitanti per la realizzazione ex novo di strutture che finiranno poi chissà dove, quando le nostre aziende, totalmente ferme da marzo 2020 e senza ristori, si sono da sempre rese disponibili a sostenere con la propria professionalità e le proprie attrezzature, già pronte e ferme nei nostri magazzini a cifre assolutamente convenienti, la realizzazione di padiglioni temporanei per la vaccinazione di massa. Perché diciamocelo chiaro serve solo un luogo adatto dove vaccinarsi e non serve una primula».
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