I centri vaccinali arriveranno in ritardo e costeranno milioni. L’alternativa c’era, ma viene esclusa dal bando. Ecco cosa c’è dietro l’ennesimo schiaffo allo spreco e chi ci guadagna.
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L’alternativa: c’è già e costa il 70% in meno, ma Arcuri vuole la primula da 500mila euro
Eppure un’opzione a costi ridotti e utilizzabile in una decina di giorni sta lì ferma nei magazzini delle imprese dei grandi eventi che, già a dicembre, avevano inviato le loro proposte ad Arcuri. Ma dal super commissario nessuna risposta. “Uno spreco inaccettabile – dichiara a IlGiornale.it Angela Orecchio dell’ufficio stampa di Feu, la più importante associazione di categoria – a costi enormi per realizzare ex novo strutture a pianta circolare, poi inutilizzabili una volta terminata la campagna vaccinale. Quando le nostre aziende, ferme da marzo 2020 e senza ristori, possono fornire subito a noleggio strutture già pronte nei nostri magazzini presenti in tutta Italia con un risparmio per lo Stato del 70% e la possibilità di fornire personale qualificato e supporto logistico, abbattendo costi e tempistiche”. Ma trattandosi di normalissime tensostrutture rettangolari non devono essere piaciute al super commissario che, infatti, le ha schifate, preferendo la versione “fighetta” come l’ha definita il presidente di Feu Adriano Ceccotti. Insomma, si è preferita l’operazione propagandistica dalla dubbia riuscita alla soluzione pronta all’uso che fa meno scena. “Perché – sottolinea Ceccotti – diciamocelo chiaro serve solo un luogo adatto dove vaccinarsi e non serve una primula”.
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Requisiti impraticabili: il bando su misura per le “star”
Non avendo ricevuto risposta dal commissario straordinario per l’emergenza, gli imprenditori i Feu ci avrebbero anche provato a partecipare al bando. Peccato che i requisiti di accesso siano impraticabili.
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